Alpecin-Fenix, Jasper Philipsen: “Una tappa al Tour il grande obiettivo del 2022”

Jasper Philipsen racconta le sue ambizioni per il 2022. Il corridore della Alpecin-Fenix ha parlato ai microfoni di Cyclingnews tracciando il bilancio della sua prima stagione con la compagine belga e puntando già lo sguardo al prossimo anno. Il velocista belga ha ottenuto ben 9 successi nel 2021 (ne aveva 5 in tutta la carriera a inizio anno), ma c’è comunque un obiettivo che non è riuscito a raggiungere: una vittoria al Tour. il classe ’98, pur arrivato in un ottimo stato di forma certificato da sei podi di tappa non è riuscito a esultare e per questo motivo ottenere un’affermazione parziale alla Grande Boucle sarà il principale obiettivo nel 2022.

 

Una tappa al Tour, quello è un grande obiettivo – ha esordito – Il mio picco di forma in quest’ultimo anno è stato proprio al Tour, dopo aver fatto un ritiro in altura. Stavo davvero bene, ma il livello era molto alto e la vittoria non è arrivata. I miei progressi? Dire che in parte dipendono dall’età, ho già fatto due anni alla UAE, ma ho 23 anni e di norma dovrei ancora avere davanti a me i miei anni migliori. Sto crescendo come corridore e come velocista e spero di poter continuare con questa evoluzione, poi ovviamente essere in un team incentrato sulle Classiche e sui velocisti è una spinta in più”.

 

Il ventitreenne ha potuto però esultare alla Vuelta, vincendo due tappe nella prima settimana, prima di ritirarsi, avendo forse chiesto troppo al suo corpo (“alla mia età è difficile chiudere due GT di fila”), motivo per il quale il prossimo anno potrebbe concentrarsi su un solo grande giro, preferibilmente il Tour: “Due gt nel 2022? Non ne sono sicuro. Di certo ne potrei fare uno per andare a caccia di tappe, dipende dal programma che mi daranno. Il Tour per me è in cima alla lista, ma anche il Giro o la Vuelta sono possibili. La priorità nel 2022 è avere più consistenza e stare lì con i migliori sprinter. La squadra vuole vedermi andare bene almeno quanto quest’anno. Ma credo sia normale, a me piace correre per vincere e se le vittorie non arrivano, sono deluso. L’ambizione porta sempre un po’ di pressione in più, per cui non c’è bisogno che questa pressione cali. Proverò anche le Classiche oltre agli sprint, ma senza esagerare con ambizioni e obiettivi, non posso smettere di lavorare sulla mia crescita nelle Classiche, quindi un po’ ci concentreremo su quello. Il mio talento principale però è lo sprint e quindi è da lì che proveremo a trarre il meglio”.

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